Sono tante le sfide che questo Paese ha di fronte se davvero vuole imboccare la via del cambiamento. E Filippo Taddei,
responsabile economia della segreteria nazionale del Pd, prova ad
illustrarne qualcuna, soffermandosi soprattutto sul mondo del lavoro. Lo
ha fatto intervenendo al Circolo della Stampa nel corso di una
manifestazione elettorale organizzata dal Partito Democratico. Taddei ha
spiegato la ratio che ha mosso il governo Renzi nelle scelte compiute
sul versante della lotta alla disoccupazione, sottolineando come, per la
prima volta, ci sia in Italia "un sostegno a chi intende davvero
produrre il cambiamento". La riforma del mercato del lavoro, "che il 10
giugno sarà finita" ha annunciato, intende produrre il cambio di verso
(per stare alla terminologia renziana), investendo sul lavoratore,
tutelandone i diritti e incentivando le imprese ad assumere a tempo
indeterminato. "La scelta di tagliare il carico fiscale va proprio in
questa direzione e cioè soltanto se si investe sul lavoro stabile". E'
una delle scelte di Palazzo Chigi, dopo "anni di non scelte in un Paese
che si addormentava sperando semplicemente che il giorno dopo sarebbe
stato migliore: tutto questo ha prodotto un'eclissi lunghissima, ben
tredici trimestri di recessione cosa che non si è registrata per nessuna
economia avanzata, che oggi comincia a scomparire. Certo – aggiunge –
il sole ancora non splende, ma almeno qualcosa comincia a muoversi".
Perché, secondo Taddei, la battaglia sarà vinta se "riusciremo a
trasformare la paura nella speranza di cambiamento concreta. E questo
non possiamo farlo nella maniera brutale chiedendo sacrifici ai
lavoratori, ma facendoci carico della trasformazione dei modelli
produttivi, dicendo la verità ma allo stesso tempo provando ad offrire
soluzioni, facendo le cose che servono al Paese, rimettendoci dalla
parte dei lavoratori, non lasciandoli soli nemmeno se dovessero perdere
il posto di lavoro. Anzi, in quel caso, abbiamo scelto di dare un
sostegno accompagnandoli nella ricerca di una nuova occupazione, così
come ci siamo fatti carico di provare a far nascere aziende più forti al
posto di quelle che chiudono".
E tanti casi di questo tipo, come
l'Irisbus, è pieno il tavolo del Governo al quale
Beniamino Palmieri, candidato Pd alle regionali, ha fatto pervenire, attraverso Taddei, una proposta già illustrata al sottosegretario
Luca Lotti
nel corso della sua recente visita ad Avellino. "La proposta si
sostanzia in un Accordo di Programma per il rilancio delle aree di crisi
industriali come la provincia di Avellino- ha affermato Beniamino
Palmieri-, un progetto promosso dall'onorevole
Luigi Famiglietti, condiviso con Invitalia, Confindustria . Ciò permetterà l'insediamento di nuove importanti iniziative imprenditoriali attraverso
il riconoscimento di sgravi e incentivi coinvolgendo anche risorse
della Bei a chi vorrà investire in Irpinia-ha aggiunto Palmieri-;
valorizzando le aree industriali esistenti ed i progetti di opere infrastrutturali strategiche come la linea ferroviaria Napoli-Bari e la strada
Lioni-Grottaminarda". Ulteriore intervento nella proposta consegnata a Filippo Taddei, anche la richiesta di rifinanziare la misura "
Microimpresa":
"che negli anni ha permesso la nascita di quasi 100 mila imprese ed
occupazione per oltre 165 mila unità- conclude Palmieri-. Attualmente le
risorse che permettono l'operatività della misura Microimpresa sono
quasi finite ed è imminente la chiusura della stessa, salvo un
intervento teso a rifinanziarla, come richiesto dallo stesso onorevole
Famiglietti insieme ad altri suoi colleghi campani, e permettere
l'incentivo di nuove e diffuse attività imprenditoriali nel
Mezzogiorno".
All'incontro ha preso parte anche
Enzo De Luca,
candidato del Pd. L'ex senatore ha ribadito la necessità di "impegnarsi
per recuperare tutti i ritardi della Regione, mettere riparo
all'incapacità di spesa dei fondi europei (due miliardi restituiti ) ma
anche perché in Campania venga recuperato il senso dello Stato e della
legalità". Taddei è intervenuto dopo l'introduzione di
Carmine De Blasio,
segretario provinciale, che ha voluto ancora rimarcare il metodo scelto
dal Pd per portare avanti questa campagna elettorale ed
Augusto Penna,
responsabile del dipartimento Sviluppo della segreteria, che in una
breve introduzione con l'ausilio di qualche slide ha delineato i punti
cardine dell'impegno di via Tagliamento sullo sviluppo:
no allo
sviluppo "pesante", no alle trivellazioni, sì all'industria di filiera,
all'agricoltura di eccellenza, alla biotecnologia. E soprattutto "basta con la politica dei tagli concentrati nelle zone interne, portata avanti da Caldoro", ha concluso Penna.